Riassunto:

I rissaioli della scuola di Kyoto dopo aver menato le mani se ne vanno, gli studenti di Tokyo si rifaranno all’incontro di scambio. 

Itadori e Kento Nanami, uno stregone di Primo livello, lavorano ad un caso: delle persone dentro un cinema sono state trasformate in esseri mostruosi in grado di utilizzare energia malefica. Nanami trova l’autore del crimine, Mahito, e lo affronta senza risparmiarsi; nel frattempo Yuji trova Junpei per parlargli di quanto successo al cinema. I due legano molto e Itadori viene pure invitato a cena. 

Nella casa di Junpei viene rinvenuto il cadavere della madre con un mignolo di Sukuna. Il ragazzo è furioso e istigato da Mahito inizia a colpire con stregonerie i suoi compagni di scuole; infine Yuji lo raggiunge a scuola per fermarlo. 

Commento:

L’energia malefica di Jujutsu Kaisen possiamo vederla come una versione semplificata del Nen di Hunter x Hunter: ogni stregone ha un’abilità che si sviluppa a partire proprio da questa energia. Yuji Itadori, per esempio rilascia energia malefica dai pugni mentre colpisce, poi con un leggero ritardo il colpo viene potenziato da tutto il potere che riesce a sprigionare. Alcuni stregoni infondono energia malefica negli oggetti per utilizzarli come armi, oppure si servono di strumenti maledetti già carichi di energia non generata da loro, ne sono un esempio il martello e i chiodi di Nobara, per quanto riguarda il primo caso, e il bastone di Maki per quanto riguarda il secondo. In più il rilascio di energia può essere utilizzato per vedere le tracce di altra energia rilasciata in precedenza (esattamente cime il Nen). 

Approfondiamo le maledizione e da cosa vengono create: un requisito fondamentale sono le emozioni umane, soprattutto i sentimenti negativi danno forma alle maledizioni; La forza di queste maledizioni invece è data da quanto sono temute (esattamente come i diavoli in Chainsaw Man, più sono temuti e più il loro potere cresce), non a caso Jogo è considerato un livello speciale, questo personaggio ha la testa a forma di vulcano e la sua abilità si basa sul calore (sembra proprio un vulcano in eruzione). Mahito è una maledizione nata dall’odio e dalla paura per le altre persone, come ha spiegato lui stesso le maledizioni più potenti riescono a celare la loro presenza, in più sviluppano una coscienza. 

Nanami ha mostrato due poteri particolari: il primo gli permette di forzare un punto debole dell’avversario fissato a sette terzi dell’intero corpo o di una specifica parte di esso; il secondo potere ha come condizione di attivazione fare degli straordinari a lavoro, difatti durante il tempo extra trascorso la sua energia malefica aumenta ed è in grado di propagarla agli oggetti tagliati. A quanto pare, in generale, spiegare al nemico le tecniche è un vincolo per aumentarne la potenza e pare che molti stregoni ricorrano a questo vincolo. Mi ricorda molto alcune tecniche di Hunter x Hunter (soprattutto quella utilizzata a Greed Island da Genthru che prevedeva di siepare per filo e per segno il suo potere per attivare una bomba a orologeria di Nen posizionata sulle persone toccandole). Ottimo espediente utilizzato dall’autore per farci capire i poteri dei vari personaggi; devo dire completamente opposto a quanto succede in Chainsaw Man, anche questo però è comprensibile: quest’ultimo manga vuole restare fedele alla realtà, le persone non perdono tempo a spiegare i loro piano o scopi, agiscono e basta, soprattutto in battaglia. Apprezzo molto entrambe le scelte perché ben contestualizzate. Siamo sempre ben abituati a manga nei quali ci viene spiegato tutto, penso che sia stimolante anche ragionare un po’ con la nostra testa e a volte avere delle incertezze. 

Mahito e Geto sono due squilibrati, il primo vuole mettere Junpei contro Yuji sfruttando la rabbia del ragazzo per qualche esperimento strano; il secondo sta fornendo supporto a maledizioni senzienti nonostante faccia parte dei piani alti delle scuole dell’occulto. Cosa vogliono ottenere?